Reumatologia nell’attività sportiva – parte 2

Come già accennato, l’eziologia, quindi la genesi di queste malattie è sistemica, sistemica vuol dire che non è di un problema traumatico, ortopedico, ma di un problema nel sangue. Molte di queste malattie, sono gravi, e chi le ha diagnosticate, lo sa; non entreremo nel dettaglio delle cure, che sono sempre farmacologiche e poi chirurgiche quando il danno tissutale risulta grave.

Classificazione delle malattie reumatiche

Reumatismi Infiammatori
  • Artrite reumatoide
  • Spondiloartriti e artriti sieronegative
  • Cronici dell’infanzia
  • Transitori e ricorrenti
Osteoartrosi e altre forme degenerative
  • Osteoartrosi primaria
  • Osteoartrosi secondaria

Artropatie da alterazioni metaboliche

  • Artriti da microcristalli
  • Artropatie da deposito

Connettiviti 

  • Lupus Eritematoso
  • Sclerodermia 
  • Fascite diffusa
  • Sindromi overlap 
  • Vasculiti 
  • Polimialgia Reumatica
  • Panniculite ricorrente
  • Policondrite ricorrente

Artriti da agenti infettivi

  • Artriti infettive
  • Artriti reattive

La caratteristica di queste patologie, è la loro costante progressione, fatta di periodi di quiescenze e periodi di aggravamento.
Soggetti colpiti, con diagnosi conclamata, sono sempre accompagnati da relativa e pertinente cura sia farmacologica che di fisioterapia in movimento.
Tuttavia, per un istruttore è sempre meglio sapere che ci sono molti soggetti che non hanno ancora una diagnosi, e ciò avviene per motivi e quasi sempre gli stessi:

  • la sintomatologia, è sovrapponibile a quella di patologie ortopediche;
  • la sintomatologia viene tollerata dal soggetto che crede trattarsi di problemi di sovraccarico, fatica, o microtraumi;

Quindi queste persone, specialmente se non più giovanissime, affollano palestre e circuiti ginnico motori, con a volte trainer, che non vedono il problema e si ingegnano a guaritori.

Mi preme dare agli istruttori GDM, delle leve lavorative che siano in grado di apprezzarsi in contesti di serietà e rispetto per la professione, e di conseguenza per i frequentatori.

Sembrerà impossibile, ma spesso, sono proprio i diagnosti preposti a non riconoscere subito la patologia reumatica, e si assiste a quanto segue:

  1. soggetti, con esostosi dolenti, rigonfiate sulle articolazioni, mandati a fare terapie fisiche, senza esami ematici per valutare fattori reumatici
  2. soggetti inviati a fare cure fisiche perché affetti da artropatie, bilaterali e spesso simmetriche, ( come se un trauma potesse distribuirsi bilateralmente nello stesso momento e con stesse caratteristiche dolorifiche).

Quindi se vediamo qualcuno, con articolazioni rigonfiate dolorose, che non ha ancora diagnosi medica, facciamo attenzione, a non sovraccaricarlo e chiediamo sempre se il dolore è acuto, cronico, e come varia di intensità nel tempo.
Se vediamo soggetti, con dolori bilaterali e simmetrici, es 2 caviglie, 2 ginocchia, ecc…. sospettiamo un problema reumatico, e valutiamo di fare una indagine verbale per capire se sia il caso di adeguare il movimento o mandare dal medico.

Sappiamo che in alcune patologie reumatiche, vi sono fasi di quiescenza, o fasi di interruzione della progressione della malattia; in questa fase, si deve cercare, senza sovraccaricare, di recuperare ciò che si è perso durante la fase acuta.

La malattia reumatica, crea problemi anche al cuore, l’artrite reumatoide ha effetti negativi sul cuore e può essere a lungo andare fattore letale. Quindi rispetto per il cuore, che non deve affaticarsi oltre le capacità di recupero.

Gli esercizi devono essere di mobilizzazione generale, con attenzione a range di movimento limitati da eventuali danneggiamenti della struttura ossea e cartilaginea.
Non si deve fare diagnosi, non compete in questo ambito; tuttavia il problema è serio per chi lavora bene e per chi è di riferimento per una grande fetta di popolazione, come potremmo essere noi GDM.

Spesso chi ha problemi di limitazione di movimento per algie, e simili, si rivolge ad attività di movimento, per stare meglio.
Se abbiamo un soggetto reumatico, lo dobbiamo sapere, e se il soggetto non lo sa, dobbiamo sospettare ed evitare di considerare i suoi disturbi in un habitat, prevalentemente ortopedico.

Questo, per fattori facilmente intuibili che schematizzati sono:


un problema reumatico, è ascrivibile a fattori di sistema, quindi avremo che:


A – il sistema non è di aiuto per una sua considerazione a ripristinare il problema;

B – la struttura lesa da alterazioni di sistema, non è lesa da traumi esterni, quindi l’insulto permane, e addizionare all’insulto una esercitazione sbagliata, vuol dire accelerare i danni ;
rebus sic stanti bus, per i fattori A e B, deduciamo che non abbiamo leve riparative, in una continuità di lesione amplificata, se non inquadriamo il problema.


C. perdiamo numeri, utenti!


I fattori reumatici, siano essi conclamati, che latenti, sono molto presenti, nella popolazione, e mai da soli. Chiaramente un danno articolare da patologia reumatica, è ortopedico, e quindi la sovrapposizione è spesso molto presente e subdola da discriminare.

ATTENZIONI

La prima attenzione è di non creare il malato, ovvero, non sindacare a voice alta, prima di aver chiara la situazione. Solitamente la qualifica di salute, per attività ludico motorie e sportive, viene accertata con certificazione medica di rito, e se ci fosse una situazione controindicante, il medico lo saprebbe.

IN OGNI CASO

  1. valutare visivamente dove si può, se ci siano alterazioni morfologiche come rigonfiamenti ossei, o deviazioni sulle normali assialità articolari. Es. 2 mani, con dita deviate e con esostosi evidenti, sono indice di patologia reumatica. Se sono in fase di dolore acuto o di quiescienza, lo si vede subito, chiedendo se c’è dolore importante e come è andamento.

  2. Il problema reumatico determina rigidità post riposo, e quindi dolore e impaccio nei movimenti,si migliora con il movimento, ma solo se il movimento non si sovrappone in stress ai danni paraosteopatici fin li manifesti. Andare a dormire, in condizioni migliori di quando ci si alza, deve far scattare una riflessione per adattare movimenti, velocità di esecuzione ed attenzioni.

  3. Considerare, che ad un sospetto di fattore reumatico in attività, oltre a valutare i problemi ortopedici, si deve attenzionare il cuore. Porre in essere tutte le attenzioni possibili, per evitare che un cuore, non appostissimo, vada i sofferenza; è la base.

  4. Essere professionali, mai catastrofici, e mai maghi della situazione. La frase madre è: “ conosciamo questi problemi, faremo tutto e di più per aiutarla in attenzione e sicurezza salute “


Prossimamente articolo che specifiche tecniche ed esercizi per evitare complicazioni in soggetti affetti da problemi reumatici.
Ora è sufficiente ch si ragioni anche di fattori reumatici come possibili problemi incontrabili durante la pratica delle attività motorie.
Il movimento va bene, ma attenzione che la struttura non è solida, e il sistema non è in grado di riparare i danni che si generano in progressione patologica.
Chi avrà classi nei comuni, per ginnastica a non più giovani, lo deve sapere e deve sapere come agire.

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Redatto e scritto da Giuliano Tomasotti - Fisioterapista 

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