Intervista a Alessandro Montanelli istruttore GDMI a Verona

  • Alessandro Montanelli

    Nome istruttore

  • Verona

    Centro GDM

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Perché hai scelto di diventare un istruttore per GDMI

Per passione per lo sport, per la possibilità di crescere professionalmente e incontrare nuove persone, confrontarmi. Perché si può formare un team e non essere lasciati soli.


Quale aspetto ti piace di più del metodo GDM?

Il rispetto e la professionalità. Non esiste nulla senza quello. In una parola disciplina che va dalla vita all’allenamento e viceversa.

Di cosa ti occupavi prima? (di diventare istruttore GDM)

Laurea in giurisprudenza, asset manager in banca con gestione di 100risorse nel settore immobiliare. Ora counselor a breve.

Come si diventa istruttori GDM?

C’è un grande lavoro. Avevo passione ma non rientravo neppure lontanamente nei canoni. C’era la voglia di fare però. È stata vista la potenzialità in me e mi è stata data fiducia. La gdm mi ha sempre chiesto molto e però ha dato altrettanto. E alla fine le potenzialità si sono sviluppate in competenze e capacità in un circolo virtuoso perché non si è mai arrivati e mai fermi.


Che tipologia di persone partecipa ai vostri allenamenti?

Ai corsi della zona partecipa chiunque. Dal super allenato a quello che non si allena da anni. Tutti possono farlo e tutti trovano il loro posto. Tutti quelli che hanno l’umiltà di decidere di farsi allenare. Chi non da fiducia non può far parte di un gruppo, per forza di cose. Perché con questo tipo di allenamento si crea uno spirito di gruppo e quindi non possono esserci prime donne. Nel rispetto reciproco istruttore/corsista si cresce tantissimo. E i risultati arrivano. Tendenzialmente abbiamo più donne (70:30) ma questo perché le donne hanno più voglia di mettersi in gioco. Spesso gli uomini tendono a fare cose più conosciute e standard. Quelli che poi provano però non cambiano. Come età abbiamo di tutto. Dal minorenne con i genitori alle mascotte di oltre 60 anni. Quindi nessuno può dire non fa per me. Al massimo che non ne ha voglia.

I vostri allenamenti sono davvero adatti a tutti?

Gli allenamenti sono adatti a tutti, per forza di cose. Noi non vogliamo spaventare nessuno. Sicuramente non siamo ginnastica dolce,ma se uno vuole sapere dove è arrivato fino ad ora come preparazione e ottenere risultati diversi è il benvenuto. Oltretutto si parte con un bonus di benvenuto del 50% del carico. È opzionale, ma uno può spenderlo. Le lezioni si tengono sempre per il livello più alto e questo da la garanzia sia a chi già è in corso di mantenere un livello alto, sia a chi inizia perché in breve tempo potrà raggiungere il livello del gruppo. Come tipologie facciamo prima a dire chi non abbiamo. Ogni fisico è presente. Da chi è obeso a chi è ipermagro. Da chi vuole cambiare vita a chi cerca stimoli nuovi. Dal pigro al super impegnato. Insomma noi accogliamo tutti. Purché rispettino le regole.

I vostri allenamenti sono adatti anche a chi vuole perdere solo peso?

Non si fanno pronostici ma sono 9anni che insegno gdm. Posso dare un dato esperienziale: i numeri dicono cosa facciamo. Non si intendono i numeri degli iscritti ma il numero delle ripetizioni che se contate assieme a fine lezione dicono quanto lavoro si è fatto. I numeri dicono che due volte a settimana (e un atleta potrebbe fare più lezioni in più centri) portano risultati concreti entro un paio di mesi. Non si parla di bilancia. Si parla di specchio, di vestiti che entrano meglio. Non è la parola dell’istruttore ma di chi pratica. Anche senza guardare alla nutrizione, all’assunzione di alcol o fumo, alla qualità/quantità del sonno, ecc. I numeri che si raggiungono portano al risultato, che può solo migliorare aggiungendo il resto. La costanza e il duro lavoro permettono di ottenere ciò che non si è mai ottenuto. E questo dipende all’80% dall’atleta, al 20% dall’istruttore che deve saper motivare e allenare in modo corretto.

Come si svolge un allenamento?

Ogni scelta dell’istruttore è motivata. Fa parte del rispetto atleta/istruttore. Non si discute perché non c’è da discutere. L’istruttore non fa quello che vuole. Si è formato, si aggiorna, segue un metodo. Può mettere del suo, si adatta alla situazione, può prendere strade diverse avendo solo un canovaccio da seguire ma questo nei limiti del metodo. Non usiamo musica ne circuiti. Non c’è tempo se non quello dato dalla voce dell’istruttore. Non c’è spazio per discussioni. Chi viene per un’ora si affida all’istruttore sapendo che verrà condotto al meglio. Ogni allenamento è per definizione diverso dal precedente. Una garanzia di crescita. E non può esistere un allenamento sopportato senza sforzo: non sarebbe un merito dell’atleta ma un demerito dell’istruttore che deve sempre mirare alla progressione dei suoi atleti.

Ginnastica Militare: cosa c’è esattamente di Militare?

Militare è un omaggio. Noi non mortifichiamo nessuno. Chi viene la prima volta prende semplicemente coscienza di dove si trova e scoprirà lati di sé dove non ha grossi problemi e altri con grande margine di miglioramento. Potrebbe trattarsi di testa o di corpo. Militare è un omaggio al metodo con cui ci si allenava una volta. Rispetto dell’istruttore che da gli esercizi sotto forma di comando, senza contestare, nella convinzione che sappia dove portarci. Rispetto del corsista accanto. Alcuni hanno a disposizione solo quell’ora. E in quell’ora ci si allena. L’istruttore e il corsista rispetteranno tutti altrettanto. Perché nessuno umilia nessuno. Tutti aiutano gli altri lavorando all’unisono, sudando insieme, urlando insieme con l’istruttore che da il massimo dal primo minuto alla fine della lezione.

Raccontaci un aneddoto accaduto durante i vostri allenamenti

Ultimo allenamento precovid. I miei corsisti sanno che la mi fidanzata è presente tra loro e sanno che ci sposeremo (non sapevamo di dover rimandare di un anno all’epoca). Sto per iniziare la lezione e dal fondo della griglia si stacca un piccolo gruppo. Fermano la lezione. Chiamano la mia fidanzata e ci consegnano le fedi nuziali. Non abbiamo chiesto nulla. Era il loro regalo per l’impegno messo e per far si che arrivasse un segno. Ogni giorno guardo la mia fede al dito e so che da nessuna altra parte avrei trovato persone disposte a pagare per allenarsi e allo stesso tempo disposte a fare colletta per farmi un dono tanto speciale.

C’è mai stato un episodio particolare che ti ha reso orgoglioso di essere un istruttore GDM?

Non si contano. Corsisti venuti alla mia laurea, al mio matrimonio solo per voler esserci. Ragazzi 17enni sovrappeso scordinati che riprendono in mano la loro vita e migliorano totalmente. 63enne ex atleta passato da 120kg a 100 in un anno e mezzo. Famiglie intere che vengono ad allenarsi trovando un momento costruttivo assieme, madri che ti ringraziano perché vedono che il loro figlio ti prende da esempio e inizia a vivere meglio, con obiettivi. Veramente ogni allenamento può essere quello della svolta.