Alimentazione posturale idonea allo sport

Negli ultimi tempi, abbiamo visto, come l'alimentazione umana, sia considerata sempre più, in relazione alle determinazioni, sia di peso che di prestazioni ed efficientamento energetico.

Vogliamo qui fare una premessa, per una presa in carico della questione, più dettagliata, in articoli a venire.

Il canale alimentare, parte dalla bocca, scende in esofago, entra nello stomaco, esce nell’intestino e si divide in una parte entra nel sangue e altra che viene escreta.
Ogni tratto del canale alimentare, è caratterizzato da 2 intenzioni operative, una meccanica, e l’altra chimica.
Le 2 intenzioni, si influenzano a vicenda per il buon funzionamento del tutto; avremo quindi che:

  • Se la chimica è poco efficiente, richiede una meccanica più determinata.
    Questo è il caso di alimenti scadenti, o assembrati male, sia per qualità, quantità e cronologia.
  • Se la meccanica è poco efficiente, avremo una chimica che lavora di più, producendo scorie e reazioni varie. Questo è il caso di masticazioni scorrette, peristalsi intestinali alterate, sia per tempistiche non conformi e sia per alimenti non correttamente miscelati.

    In entrambi i casi le reazioni, sono di tipo infiammatorio. Il corpo umano reagisce con infiammazione, sempre, ad insulti di tipo chimico o meccanico.

Gonfiore: il problema culturale da risolvere

se ci svegliamo, con un dito gonfio, subito cerchiamo la causa, la diagnosi, la cura. Se abbiamo l’addome gonfio, e schiacciamo il gonfiore, con dolore, ci passiamo sopra, perchè non consideriamo la possibilità di intervenire sulle cause.

Un addome che si presenta gonfio, prominente, non desta tanta preoccupazione, come un dito gonfio. Consideriamo l’aumento di volume addominale, come in taluni casi, un sinonimo di salute; e se si vuole intervenire a ridurlo, lo si fa per l’estetica.

Distinguiamo, 2 situazioni reattive, derivate da alimentazione non corretta, che si possono vedere immediatamente:

  1. eccesso di adipe, ( un addome con accumulo di adipe, lo si nota, perchè ha una presenza morbida, elastica, che trascina l’asse posturale in basso ed avanti;
  2. gonfiore addominale, ( si vede subito la cute tirata, sulla bolla infiammatoria, non elastica, non cadente ) che spinge l’asse posturale posteriormente rettileneizzando l’arco lombare.

Nel primo caso, diciamo, che il soggetto, produce adipe, da eccesso di ingestione e il suo metabolismo lo deposita con attività regolare, a scopo riserva energetica.

Nel secondo caso abbiamo reazione infiammatoria, determinata da alterazione biochimica delle reazioni digestive, con ritenzione di acqua e aumenti di calibro intestinale da infiammazione.

In entrambi i casi, lo squilibrio di massa e di peso, determina alterazione della postura.

É subito deducibile, che un addome perennemente gonfio, non lasci spazio, ad una geometria corretta sul rachide; come è subito deducibile che una massa flaccida che trascina in basso e avanti la colonna, prelude a danni scheletrici gravi, nel tempo.

Quindi ne va dedotto, che se ho un “pallone che preme o pesa davanti alla colonna, questi; diventa un ostacolo, ad eventuali tentativi di rieducazione posturale.

Quindi la postura corretta, vuole una alimentazione corretta. L’analisi della postura passa anche per considerare il sovrappeso o l’alterazione di volume addominale per infiammazione e ritenzione idrica.

Regole semplici per alimentarsi

  1. considerare la qualità dei cibi, imparando a leggere etichette, documentandosi, riflettendo.

    Es: non ci sono mai stati tanti celiaci come dopo l’avvento delle farine raffinate o eccessivamente polverizzate, intervenute dopo l’abbassamento della tolleranza di mucotossine nel grano, che ha permesso importazione di grani che stanno mesi nelle stive e piazzali, da trattare con raffinazione più incisiva, rispetto a grani autoctoni.

  2. creare un menu settimanale, non giornaliero, fare roteare tutti i principi nutritivi durante la settimana, conoscere i principi nutritivi degli alimenti.

Consideriamo i principi nutritivi alla fonte:

  • A il seme, cereali e legumi con noci mandorle, sesamo girasole, lino ecc…..
  • B la foglia = insalate, erbe, aromatiche, erbe medicinali
  • C il frutto; verdure di stagione, e frutta di stagione
  • D Carne
    • d1 carne rossa
    • d2 carne bianca d3 pesce
  • E latte e derivati.

Il tutto, deve rispettare ordine cronologico e di affinità nel pasto ed essere presente nell’arco della settimana.

Principi di fisiologia

Consideriamo:

  • 3 ore per una digestione meccanica corretta in pasto bilanciato (caffè latte con dolciumi, può rimanere in stomaco per il triplo del tempo)

  • 8 ore, per una digestione completa (meccanica chimica) ed avere i principi nutritivi nel sangue.


Va da se che se mangio in orari sbagliati determinate qualità di cibo, anche se nobile, questo, si trasformerà in adipe se quando arriva nel sangue, sto dormendo.


Possiamo dire, che nell’addome, abbiamo un secondo cervello che organizza l’alimentazione, per il meglio, e in tutti i modi possibili. Solo che il meglio, in determinate condizioni di alimentazione è creare gonfiore, stanchezza e limitazione di movimento.

Principi base per alimentarsi

dividiamo l’alimentazione in 3 grandi gruppi di composizione e funzione

Proteine

mattoni della struttura, composte da aminoacidi, i quali sono di 2 tipi, A essenziali,  non prodotti dal corpo B non essenziali, o sintetizzabili dal metabolismo umano dalla assimilazione generale delle proteine.

Carboidrati

o zuccheri, che servono alla energia e sono di 2 tipi; semplici o che si bruciano subito e complessi, che liberano energia lentamente e per lungo periodo.

Lipidi

o grassi, che compongono, la membrana cellulare, fungono da deposito energetico, protezione termica, veicolano principi, liposulubili (es: Vitamine ADEK).

Questi grandi gruppi, devono comporre l’alimentazione umana, in pertinenza alla necessità energetico/plastica dell’individuo.

Ci sono poi; Vitamine e minerali, che fisiologicamente fungono da arricchenti alimentari, e presiedono alla giusta biochimica nella sintesi metabolica. Alimenti di scarsa qualità. Ne sono sprovvisti limitatamente per i fabbisogni.

Nello sport, è fondamentale non sbagliare, perchè se si induce una carenza o un eccesso di qualsivoglia elemento, i tempi di aggiustamento compensativo, fanno interrompere la performance sportiva.

es. classicissimo: bere acqua e zucchero ( carboidrato semplice ) in uno sport di durata. Questo darebbe una fiammata per pochi minuti ed un esaurimento successivo delle forze.

Altro es: affrontare allenamenti muscolo attivi, con catabolismo muscolare importante, senza una giusta dose di alimento proteico a disposizione.
Impoverirebbe la massa muscolare che in neoglucogenesi ( trasformazione della proteina in zucchero) si impoverisce.

In sport di carattere, ovvero in quelli dove si fa sul serio, spesso l’alimentazione anche se curata, non è sufficiente a supportare le necessità. Si deve ricorrere alle integrazioni. GDM, lo sa e si occupa con il comitato scientifico di selezionare alla fonte i prodotti maggiormente garantiti, per qualità e controllo.

Il metabolismo, si divide in 2 essenziali “dipartimenti”

  1. anabolismo, o costruzione
  2. catabolismo o demolizione
 

Queste 2 attività, sono sempre bilanciate in relazione al fabbisogno pertinente alle attività svolte.

Se mi alleno con i pesi, porto in catabolismo parte dei miei muscoli, per creare poso all’anabolismo successivo.

Se sono capace di avere durante la fase anabolica i nutrienti di bisogno, i miei muscoli si ricostituiranno più forti in relazione all’esigenza determinatasi dallo sforzo allenante.

Se non avrò nutrienti disponibili nel sangue, la ricostruzione produttiva, non avverrà, ma ci sarà una ricostruzione o come prima o se si sarà verificato un catabolismo importante, la ricostruzione, sarà in relazione e quindi avrò un muscolo più debole.

Spesso, con la legge delle 3 e delle 8 ore, si fa fatica ad essere presenti nelle fasi di esigenza metabolica con tutti i nutrienti di bisogno ed allora si ricorre all’integratore.


 

L’integratore, serve in 2 casi:

  1. quando la quantità di cibo che servirebbe per alimentare un metabolismo impegnato in alta efficienza sportiva non è tollerabile, meccanicamente.

  2. quando i tempi di digestione chimica non coincidono con i tempi sportivi.

Es: se mi servono tante proteine (perché demolisco i miei muscoli quotidianamente con lavoro anaerobico ) quante contenute in 5 kg di carne, vuol dire che o le prendo integrate di sintesi, oppure non potrò digerire a lungo tutta quella carne.

Altro es: se devo fare una corsa, pesante, per il continuo cambio di terreno, di lunga durata, sarà complicato arrivare alla partenza con il giusto carico di glucosio a disposizione, senza che 10 minuti prima non assumo carboidrati complessi integrati.

Da questo preambolo introduttivo alla alimentazione posturale, dobbiamo dedurre, che:

una buona postura, favorisce le prestazioni sportive;
una buona alimentazione favorisce geometricamente la struttura posturale

una buona postura che assomma una buona alimentazione, determina il risultato sportivo di livello

per avere una alimentazione posturale idonea a prestazioni sportive di livello, serve saper integrare con giuste qualità di integratori l’alimentazione; alimentazione che deve essere il più possibile corretta, nelle:

  • quantità
  • qualità
  • caratteristiche organolettiche

Io sono convinto che dopo una accurata riflessione, su principi corretti, ognuno possa determinare da se un pacchetto alimentare, integrato, efficiente; tuttavia, rivolgersi ad esperti di settore, è una mossa di pregio.

La dirigenza GDM, da sempre impegnata nella divulgazione di efficienza fisica, si occupa di selezionare, integratori ed esperti di merito.

Nei prossimi articoli svilupperemo l’argomento nutrizione, dall’acquisto dei prodotti alimentari, alla conservazione e cucina.

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Redatto e scritto da Giuliano Tomasotti - Fisioterapista 

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