Microcircolo e Angiogenesi

Per microcircolo si intende la circolazione del sangue in vasi di dimensione inferiore ai 200 micron, interposti, tra la ramificazione arteriosa e la ramificazione venosa; una rete di scambio con cessione dei nutriente nel liquido extracellulare e asportazione di CO2.

La principale funzione del microcircolo è il trasporto di ossigeno e sostanze nutritive e la rimozione dell’anidride carbonica dai tessuti.
Un’altra funzione è regolare il flusso sanguigno e la perfusione tessutale, influenzando quindi la pressione sanguigna.

La microcircolazione è strettamente influenzata da tutti i fattori esistenziali, attività fisica, alimentazione, assetto emotivo, respirazione.

Un buon letto micro circolatorio, assicura nutrimento, e idratazione, con asporto di tossine da organi e tessuti. Possiamo dire che un microcircolo efficiente, mantiene giovani e forti.

Del microcircolo, fanno parte anche i capillari linfatici e i dotti.

Angiogenesi

L’angiogenesi consiste nella creazione di nuovi vasi sanguigni a partire da altri già esistenti. È un processo di fondamentale importanza in molti processi fisiologici, quali la normale crescita del tessuto, lo sviluppo embrionale, la cicatrizzazione delle ferite, il ciclo mestruale.
Esiste anche una angiogenesi patologica, o proliferazione di vasi in forma non fisiologica, come ad esempio, intorno ad un tumore.

Noi ci occuperemo di definire il microcircolo e l’angiogenesi, per ciò che attiene alla attività di salute fisica e sportiva.

Possiamo affermare, che ogni azione sia fisica che psichica, hanno una reazione micro circolatoria, possiamo quindi dire che:

  • lo stress eccessivo, limita il microcircolo per irrigidimento e vasocostrizione;
  • l’eccessivo relax, limita il microcircolo, perché non favorisce velocità di scambio ed angiogenesi.

In mezzo ci sta una sana attività fisica e sportiva, che spinge i vasi a generare altri vasi, per esigenza di nutrizione dei tessuti sottoposti ad allenamento e che hanno necessità di una fase anabolica.

La microcircolazione, o lo sfioccare di vasellini dentro i tessuti, favorisce il nutrimento e la detossificazione.

Si invecchia, perché la microcircolazione involve, si perde acqua, nutrimento ai tessuti, sedimentazione delle tossine.

Basti pensare alla nutrizione, che vede le sostanze miscelate e diluite oltrepassare i villi intestinali, per entrare nel sangue, entrata, che non è dentro vasi di grosso calibro, ma dentro vasi in microcircolazione, per spandersi velocemente e capillarmente in tutto organismo, a partire dagli organi nobili che ricevono per primi il flusso.

Quando si invecchia, la capacità micro circolatoria, va in compromissione progressiva, sia per limitazione delle spinte angiogenetiche e sia, per la rigidità dei vasi, che ostacolano la circolazione per perdita della elasticità fisiologica, determinando aumenti di pressione ematica, edemi, e cianosi.

La farmacologia, è tutta focalizzata al controllo della microcircolazione, in ogni ambito della medicina.

Dal controllo della pressione sanguigna, alle cure di svariate patologie, tutto passa per il microcircolo.

Non a caso, gli antichi, avevano messo a punto meccanismi di riscaldamento dei tessuti per determinare aumento di flusso e agiogenesi;

  • fanghi
  • acque termali
  • sabbiature
  • applicazione di materiali capaci di trattenere il calore e rilasciarlo gradualmente

sono tutti sistemi per alzare la temperatura segmentaria o generale, senza ustionare o ledere i tessuti, per favorire angiogenesi e quindi nutrimento.

Se l’antibiotico, aumenta di un grado la temperatura corporea, e i batteri muoiono, prima degli antibiotici, si usava il calore locale: se quando avete il raffreddore e siete intasati, provate borsa di acqua calda, con vaporizzazioni, e bevande calde, scoprirete che basta un grado in più nei bronchi, per favorire l’espectorazione.

Ma attenzione

La biologia umana, funziona a risposta negativa, a retroazione, a quello che in inglese, viene definito feedback. Quindi in parole povere, per stimolare una reazione devo creare un’ azione contraria. E se ci pensiamo, per stimolare la forza, dobbiamo affaticare un muscolo, non metterlo a riposo.

Se dobbiamo stimolare un albero bronchiale ad essere reattivo a cariche batteriche, lo dobbiamo esporre a ambienti di diversa temperatura e pressione di umidità. In questo modo si allena ad essere resistente. Se ci alleniamo in ambiente caldo confortevole, umidità e pressione, controllata, avremo che quando si presenterà l’esigenza di correre sotto la pioggia, o sotto il sole a 40°, la risposta non sarà di adattamento, ma patologica.

Uno dei motivi, per cui ci si allena all’aperto, è questo. Stimolare risposte di salute a 360° per avere adattamenti rapidi.

Il tutto, è regolato dentro i microcircolo, tanto più avrò una maggiore arborizzazione micro circolatoria, tanto più “ la mia cilindrata” sarà grande.

Quindi favorire agiogenesi in allenamento, e allenare a risposte contro reattive tutti gli apparati, è GDM.

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Redatto e scritto da Giuliano Tomasotti - Fisioterapista 

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