Intervista a Mario Cusimano istruttore GDMI Alonte – VI

  • Mario Cusimano

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  • Alonte - VI

    Centro GDM

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Perché hai scelto di diventare un istruttore per GDMI

La ricerca di nuovi metodi allenanti, la voglia di scoprire e superare i propri limiti, creare qualcosa di proprio e mettersi in gioco. Rendere responsabile del proprio centro è fondamentale perchè impone un impegno costante per la sopravvivenza e la crescita dello stesso.


Quale aspetto ti piace di più del metodo GDM?

L’intensità degli allenamenti, l’esperienza allenante, l’unicità nella gestione degli esercizi, il legame che si crea tra istruttore e atleti, la forte identità di gruppo che si esercitano a comando e in divisa. La creazione di eventi periodici e la spinta costante con cui l’istruttore motiva e supporta i propri atleti.

Di cosa ti occupavi prima di diventare istruttore GDMI?

Lavoro nell’ambito fitness da 10 anni circa, ho quindi conseguito una buona base atletica, attualmente lavoro sempre in ambito palestra come istruttore di sala, corsi funzionali e preparatore FIPE.

Come si diventa istruttori GDM?

Sono stato contattato da un istruttore che mi ha invitato a provare gli allenamenti GDM. Ho quindi iniziato per curiosità più che per la preparazione fisica. In particolare sono stato colpito dalla modalità con cui vengono gestiti gli esercizi, ma soprattutto dall’approccio mentale degli atleti. L’inter è stato impegnativo in quanto ho dovuto modificare e adattarmi a una gestione dei tempi allenanti molto diversi da quelli a cui erano abituato. Il mio percorso è stata quindi una sfida con me stesso dovendo di fatto modificare il mio approccio allenanete da strutturato a improvvisato.


Che tipologia di persone partecipa ai vostri allenamenti?

La fascia di età varia tra 30 a 60 anni, si tratta di soggetti molto trasversali sia come formazione base, che attività lavorativa che trascorso sportivo. Da atleti veri e propri che decidono di migliorare la propria preparazione, a persone che si trovano alla prima esperienza. Nel mio caso ho una partecipazione abbastanza bilanciata tra uomini e donne

I vostri allenamenti sono davvero adatti a tutti?

Assolutamente si (salvo la presenza di patologie invaldidanti), in quanto è possibile per ciascun esercizi individuare delle versioni facilitate. ad esempio invece di un balzo, ci si può semplicemente sollevare sulle punte dei piedi. La nostra è quindi una disciplina trasversale che può essere praticata dal soggetto più esperto al neofita.

I vostri allenamenti sono adatti anche a chi vuole perdere solo peso?

I nostri allenamenti alternando esercizi dinamici a esercizi di rinforzo senza soluzione di continutià rappresentano il mix ideale per chi vuole “dimagrire” migliorando nel contempo la propria capacità muscolare.

Come si svolge un allenamento?

Il mio modello è un processo a “onda” in cui si alternano esercizi spiccatamente aerobici (skip, ginocchia in alto, corsa a terra,) a esercizi di rinfozo specifico (squat, isometrie). In linea generale alterno movimenti di base squat, seguiti ad esecuzioni con isometria e esercizi balistici, poi cardio, e così via per i vari gruppi muscolari con particolare focus sulla parte inferiore, addome e parte superiore. Inserisco a volte esercizi coordinativi e di equilibrio questi ultimi soprattutto se noto un calo di attenzione e di affaticamento del gruppo.

Ginnastica Militare: cosa c’è esattamente di Militare?

Militare non significa esercitazioni con filo spinato, zavorrati ma è l’atteggiamento mentale che pretendiamo da cui vuole partecipare ai nostri corsi. Chi si iscrive prende un impegno con se stesso e con il gruppo. L’istruttore indica gli esercizi, corregge e conta le varie ripetizioni in modo da far muovere il gruppo insieme. Militare significa proprio questo eseguire le istruzioni del proprio istruttore, rispetto degli atleti e assenza di competizione, ecco perchè siamo tutti in divisa.

Raccontaci un aneddoto accaduto durante i vostri allenamenti

Il gruppo tende a creare una maggiore complicità ogni volta che propongo esercizi di tipo coordinativo o di equilibrio in quanto all’inzio pochi riescono a gestire movimenti sfasati o in cui gli arti inferiori e superiori si muovono su piani diversi e spesso confondo la destra con la sinistra. Rappresenta quel momento di svago utile per rommpere il ritmo, creare complicità e spostare l’attenzione su un contesto allenante diverso. Ho notato che viene molto apprezzato rompere gli schemi per esempio creando dei gruppi e facendo svolgere corsa, scatti, movimenti non necessariamente in griglia, ma in cui gli atleti si sentano liberi di muoversi nell’ambiente circostante.

C’è mai stato un episodio particolare che ti ha reso orgoglioso di essere un istruttore GDM?

Ogni volta che mi dicono grazie, ogni è stata una giornata difficile, ho diversi problemi a casa e questo corso mi da la forza e accresce l’autostima. Oppure al rientro da un periodo di fermo affermano “ragazzi mi siete mancati”. Questo è essere un gruppo unito in cui ci si sente a “casa”.

Domanda Libera

Occorrerebbe creare occasioni di incontro tra i vari gruppi, o raduni per area geografica.