Abbiamo parlato di molte cose negli articoli precedenti, e adesso vediamo le esercitazioni da inserire nella disciplina e nella pratica quotidiana.
Ora andiamo più sul pratico e riprendendo il test di valutazione delle alterazioni in oscillazione anteroposteriore ( ricordiamoci che un corpo simmetricamente gestito dal cervello e correttamente strutturato nelle componenti visco elastiche, per effetto dei volumi respiratori, oscilla sul piano sagittale ) che se riscontrate, sono imputabili ad asimmetrie delle tensioni tra i 2 emisomi; ovvero e in es; un adduttore più corto, uno Psoas più lungo; una tensione maggiore sul Quadrato dei lombi, ecc……determinano degli adattamenti torsionali, che fanno oscillare il corpo in deviazione laterale.
La conferma di una dismetria torsionale, sia essa su base metrica, che adattiva, la possiamo avere dal test di Fukuda o della marcia sul posto.
Test
In piedi braccia vanti tese, si marcia sul posto, a occhi aperti, per indirizzare l’esercizio, durante l’esecuzione si fa chiudere gli occhi e per 80 passi, senza disturbi, viene valutato l’angolo di Spin, ovvero di quanto il soggetto si gira di più di 30°, vuol dire che sussistono dei disturbi propriocettivi tendenzialmente di pertinenza strutturale, ( si presume che disturbi a carattere centrale, non siano presenti in soggetti avviati a pratica sportiva da certificazione medica ). Per completezza della valutazione consiglio di fare il test indice naso, ad escludere eventuali coinvolgimenti centrali, come disturbi cerebellari.
Test indice naso
In piedi occhi chiusi, braccia aperte, si porta alternativamente la punta del dito indice sul naso ( la punta mi raccomando ) un soggetto privo di disturbi centrali ci riesce senza problemi.
Ricercare i vari blocchi e dismetrie tensionali in compensi torsionali, è un buon allenamento per capire come la natura adatta i viventi alla gravità con le forze di risposta alle cause di movimento.
Potrebbe essere questa ricerca, per corsi in presenza o in video conferenza. Tuttavia adesso per essere pratici e passare dallo scritto ai fatti analizzeremo esercizi posizionali per la simmetrizzazione posturale e il reset dei vincoli e compensi per il ripristino di corrette escursioni osteo e artro cinematiche.
Per essere pratici
Dato la quasi impossibilità di non avere adattamenti torsionali strutturali, e propriocettivi, e dato la possibilità che anche chi ne sarebbe esente, è sicuramente esposto a tali disturbi, si consiglia nelle routine di allenamento di inserire esercizi di cui sotto. Tali esercizi, non devono essere caricati a raggiungere posizioni in forma aggressiva, ma l’obbiettivo primario è:
la percezione dei blocchi che secondariamente essendo posizionati per essere percepiti, se lasciati in assetto posizionale come da figura, vengono istanziati di blando allungamento sotto il peso del corpo e “massaggiati” dall’atto respiratorio. Le posizioni sono studiate, per simmetrizzare la parte destr con la sinistra mediante reset delle tensioni ad andamento torsionale.
È chiaro che in chi molto esposto a questo problema, la situazione gli sarà subito evidente, mentre in chi più a posto, l’evidenza sarà meni evidente. Resta però la grande rilevanza di tipo autopervettivo, a scopo di monitoraggio.
È importante che si comprenda che le alterazioni posturali, non sono ” roboticamente” strutturate in una alterazione anteroposteriore, ed in forma bilaterale, come appare in certe o talune semplificazioni pseudo tecniche, ma il vero problema di una alterazione posturale, è l’adattamento torsionale delle retrazioni adattive, ricercarle, e correggerle selettivamente è la vera sfida. Con questi esercizi, se avete letto tutto il contesto, potete agire egregiamente sul problema, per tre motivi fondamentali:
- L’esercizio, è subito un test visibile
- L’esercizio è un modus auto percettivo per il soggetto che acquistando consapevolezza risulta più disponibile alla correzione
- L’esercizio è correttivo in forma selettiva attivamente
È chiaro che per uno scopo divulgativo della disciplina sulla regolazione orto dinamica, possiamo fermarci a questi concetti, ma per una seria applicazione tecnico educativa, si dovrebbe incrementare la formazione su aspetti di medicina neuro funzionale, per saper discriminare eventuali alterazioni sensitive (e perché no trattarle) o cerebellari.
Fid. 5 davanti e dietro
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Redatto e scritto da Giuliano Tomasotti - Fisioterapista
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