Durante questa stagione abbiamo approfondito il tema della postura sotto diversi aspetti.
Speciale approfondimento sul tema di Giuliano Tomasotti – Fisioterapista.
Postura ed assetto emotivo
La disciplina Ginnastica Dinamica Militare, nasce da una intenzione di coniugare gli aspetti ginnico motori allenanti, con la rappresentazione di se stessi, non solo in ambiente, ma anche emotivamente, dentro un collettivo finalizzato agli stessi obbiettivi.
Spesso la postura, o l’ordine orto dinamico, viene descritto come strettamente pertinente ad un ambito, piuttosto che ad un altro, per comodità di chi ne parla, unitamente alla totale incapacità di interconnettere tutta la sfera dell’uomo nella proiezione di se stesso in un ordine orto dinamico.
L’esempio più calzante, è la trattazione di questo argomento da parte della:
- psicologia spicciola ( ma altamente divulgata e assorbita )
- branche di praticanti senza formazione di merito, che ne descrivono alcuni aspetti strutturali, finiti a se stessi, o che qualificano come energie indefinite, funzioni perfettamente esplicabili in scienza e coscienza. Canali energetici, energia positiva, riconnessioni, confusioni spirituali su aspetti materiali, ecc….
Simmetrizzazione Posturale
Vediamo le esercitazioni da inserire nella disciplina e nella pratica quotidiana.
Test
In piedi braccia vanti tese, si marcia sul posto, a occhi aperti, per indirizzare l’esercizio, durante l’esecuzione si fa chiudere gli occhi e per 80 passi, senza disturbi, viene valutato l’angolo di Spin, ovvero di quanto il soggetto si gira di più di 30°, vuol dire che sussistono dei disturbi propriocettivi tendenzialmente di pertinenza strutturale, ( si presume che disturbi a carattere centrale, non siano presenti in soggetti avviati a pratica sportiva da certificazione medica ). Per completezza della valutazione consiglio di fare il test indice naso, ad escludere eventuali coinvolgimenti centrali, come disturbi cerebellari.
Test di valutazione delle brevità adattive negli squilibri posturali
Per meglio comprendere e fissare visivamente il sistema, utilizziamo i disegni allegati, come riferimento primario.
Nei disegni osserviamo in rosso i comparti muscolo legamentosi brevi o in brevità adattiva e in verde i comparti in estensibilità fisiologica.
È molto importante avere questa visione generale e veloce delle anomalie adattive, per selezionare protocolli di lavoro allenante che favoriscano il riequilibrio e non scheletrizzino la struttura disfunzionale.
Fig. 1
Osservando la figura uno, valutiamo una armonia di curve nella chiusura delle mani sui piedi a gambe tese; questa è l’immagine che dovremo ricercare nei soggetti sottoposti a training. (fatto salvo a minori dagli 11 ai 14 anni, dove la crescita degli arti inferiori tende a essere più marcata del tronco).